8 October 2012

Chi è l'autore dell'articolo?

Ogni volta che la stampa riporta notizie sui criteri di gestione della res publica, una domanda sorge spontanea: «Chi è l'autore dell'articolo?». L'interrogativo sembra banale perché è sufficiente avere la pazienza di leggerne il contenuto per scoprire, dopo la punteggiatura finale, chi l'ha scritto. Il problema, tuttavia, non si risolve con questo minimo impegno mentale, perché se si ignorano i meccanismi usati nell'amministrazione dei beni pubblici, erroneamente si è portati a credere, senza alcuna colpa, alle parole impresse nero su bianco sul quotidiano acquistato, confidando sul fatto che le stesse corrispondano a verità. Spesso, però, chi scrive non è a conoscenza se le procedure adottate e gli strumenti utilizzati per garantire la massima trasparenza siano conformi alla normativa vigente ed idonei ad assicurare il raggiungimento degli scopi prefissati. Questo si verifica perché il soggetto deputato al racconto di un episodio ripone la massima fiducia nel testo del comunicato stampa divulgato da quell'Ente interessato a diffondere uno specifico messaggio. Ecco perché se si ha l'intenzione di entrare nel dettaglio del percorso seguito per individuare un potenziale contraente, è meglio stendere un velo pietoso. L'articolo pubblicato potrebbe correre il rischio di alterare la realtà dei fatti, attribuendo impropriamente agli Amministratori particolari abilità e capacità nel risolvere questioni delicate. Se poi si esagera negli elogi, assimilando queste peculiarità a quelle di un individuo dotato di assi nella manica, allora è necessario iniziare a preoccuparsi seriamente. Infatti, amministrare il patrimonio pubblico richiede non solo serietà, ma anche etica e moralità. Questo non vuol dire comportarsi come giocatori d'azzardo nella speranza di portare a casa una consistente posta in palio, a meno che non si abbia la certezza di vincere. Circostanza che è riservata solo a quei soggetti che, in partenza, sono coscienti di avere un asso nella manica, ossia i bari, per sfuggire al rispetto delle regole del gioco, che in ambito amministrativo pubblico si chiamano leggi. La Pubblica Amministrazione, a maggior ragione, non deve sfruttare l'asimmetria informativa a proprio vantaggio, altrimenti metterebbe a repentaglio l'osservanza del principio di trasparenza che deve guidare l'intera azione amministrativa. Pertanto, gli Uffici non dovrebbero improntare la propria condotta al moral hazard, anche se gli stimoli (o le pressioni) ad operare in tal senso provengono dalla componente politica. Si rischierebbe di generare quel conflitto di competenze che, nell'ingerenza degli Amministratori nella gestione, rappresenta il principale elemento di disturbo del buon andamento e imparzialità dell''azione amministrativa sancito dalla Costituzione. Se così fosse, sarebbe opportuno sollecitare l'apertura di un'indagine approfondita sul modus operandi degli Amministratori pubblici, per verificare se combacia con le norme vigenti. In caso contrario, l'azzardo sarebbe perpetuato rendendo pubbliche l'adozione di decisioni per raggiungere un obiettivo, ma perseguendo, in realtà, altre finalità senza comunicarle a nessuno.
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato su: www.tigulliana.org del 15 ottobre 2011 con il titolo «Chi è l'autore dell'articolo?»

No comments:

Post a Comment