31 July 2015

Non c'è Syriza che tenga

Le notizie dell’ultima ora hanno palesemente dimostrato che tutti i movimenti “rivoluzionari” in Europa sono destinati a fallire miseramente nella loro ideologia, anche se fatta di buoni propositi. Le Istituzioni finanziarie e, oltre ogni misura, la Germania hanno esternato senza mezzi termini la potenza della loro forza, riuscendo a piegare il timido tentativo del Governo ellenico di imporre una svolta alle relazioni economiche tra i diversi Partner dell’Unione Europea. Da questo comportamento, l’unico vincitore è colui che ha abbandonato la scena: l’ormai ex Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis perché ha tolto la maschera a quella che è diventata oggi l’Unione Europea. Il suo modo di fare politica e, soprattutto, il suo approccio teorico all’economia non hanno scalfito minimamente il muro eretto dai creditori internazionali. In altre parole, tutta la vicenda ha dimostrato che non è interesse dell’Unione Europea produrre benefici per tutti, qualcuno deve soccombere od essere umiliato sulla pubblica piazza. La diatriba è riuscita a mettere a nudo una triste realtà. Non ha più senso parlare di unione tra vari Stati per perseguire un ideale comune, ma di una adesione virtuale dei vari Stati alla Germania per la tutela degli interessi di quest’ultima. Eppure gli sforzi richiesti al popolo greco non sono poi così distanti da quelli cui altri paesi aderenti all’Unione Europea saranno chiamati a compiere nel prossimo futuro. Alcuni governi, forse, non hanno ancora percepito di essere già in coda dietro la Grecia. L’attuale classe politica europea non ha ancora maturato la consapevolezza di non essere stata in grado di studiare politiche economiche efficaci a tutela dei più deboli, siano essi singoli individui oppure singoli Stati. Era più che prevedibile attendersi che l’impatto dirompente di una fase recessiva andasse a colpire le economie più fragili. Ci si poteva pensare prima, ma le priorità erano altre anche se non si è capito quali siano state. “E’ l’economia che cambia il mondo” (Rizzoli, 2015) così recita il titolo, più che mai propiziatorio, dell’ultimo libro dell’ex Ministro Varoufakis. E l’incipit di questo affascinante racconto è ancor più tranciante: “Tutti i bambini nascono nudi”. Le politiche economiche europee non hanno contribuito ad unire, ma a dividere. Ciò è accaduto perché le disuguaglianze tra i popoli si sono sempre più accentuate negli anni e dilatate a dismisura con la leva della crisi economica. E così, mentre ogni essere umano viene al mondo senza veli, quelli che vi albergano già da qualche anno non si sono ancora resi conto che di questo passo le attuali politiche europee, piene di egoismo e vuote di solidarietà, non faranno altro che privarli progressivamente di quelle poche ricchezze disponibili, facendo presagire un triste destino: “Tutti i Cittadini dell’Unione moriranno nudi” ... eccetto uno.


AuthorEmanuele COSTA
Published byIl Nuovo Picchio n° o6/Giugno 2015 con il titolo «Non c'è Syriza che tenga»