10 June 2012

Turismo locale: quale futuro?

La stagione estiva avanza a ritmo di calendario, anche se i trailer ai quali finora si è assistito non hanno fatto intendere che si tratti di uno spettacolo di successo. La situazione meteorologica è variabile per definizione, pertanto, un’anteprima particolarmente criticata potrebbe tradursi in un cortometraggio da lasciare, anche il più scettico, a bocca aperta. Le recenti notizie hanno messo in evidenza la richiesta di “indennizzi” da parte degli operatori turistici, per compensare le perdite subite per effetto di un meteo inclemente, che ha caratterizzato i primi venti giorni del mese di giugno. Ciò che è difficile da comprendere è perché i danni sofferti dagli addetti ai lavori, derivanti dal comportamento di un fenomeno incontrollabile, anche se prevedibile, debbano essere sopportati dai contribuenti. Se si giustifica l’intervento pubblico a sostegno dell’economia del turismo, si deve anche condividere con il cittadino che il principio della solidarietà funziona in una sola direzione: in altre parole, gli svantaggi economici sono ripartiti tra tutti, mentre i potenziali benefici rimangono ad esclusivo vantaggio di pochi. La Liguria, ed in modo particolare il Levante, è in grado di offrire al turista percorsi alternativi di vacanza, indipendentemente dalle condizioni meteo. Si tratta, pertanto, di compiere uno sforzo cerebrale per individuare offerte di nicchia, anche al di fuori di schemi collaudati, capaci di attirare flussi turistici, seppure di dimensioni ridotte, con l’obiettivo di mantenere operativa la struttura ricettiva, ponendo così l’attenzione sull’ospite e non solo sul peso del suo portafoglio. Oggi, il turista vuole affiancare la vacanza ai servizi accessori, in grado di rendere più confortevole e attraente la permanenza sul territorio ligure. Gli operatori non devono limitarsi ad offrire esclusivamente “sole, spiaggia, mare”, ma considerare anche “pacchetti” alternativi, qualora le condizioni atmosferiche non consentano di sfruttare appieno l’iniziale proposta turistica. È inutile disperdere le energie per presentarsi in un mercato sempre più globale con strategie che illudono il gitante di trovare ciò che non c’è. A volte, offerte mirate  e personalizzate consentono di vendere la vacanza, perché il turista è consapevole che, comunque vada, sarà comunque “coccolato” a destinazione. Altrimenti, si potrà continuare a vendere vacanze come in passato, ma senza meravigliarsi se il turista non ritorna, perché dopo aver visitato la Liguria, si è accorto che non gli era stato venduto un “pacchetto”, ma qualcosa che ha interpretato come un “pacco”.
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato su: Il Secolo XIX del 29 giugno 2008 con il titolo «Offerta turistica, si deve andare oltre il meteo»

No comments:

Post a Comment