Si sprecano, in questi giorni,
i richiami all'unità per uscire dalla crisi economica che stringe in un abbraccio
soffocante il Paese. Ciò che non è sufficientemente chiaro, però, è se il
richiamo è indirizzato a tutti i Cittadini indistintamente, solo una parte di
essi (quelli con un reddito elevato) oppure limitato esclusivamente alla classe
politica. L'appello, nei primi due casi, è fuori luogo perché i Cittadini, chi
più o chi meno, nel bene o nel male, hanno sempre dimostrato di essere uniti
nel momento del bisogno, non sottraendosi ai loro obblighi civici e tirandosi
su le maniche ogni volta che si è manifestata la necessità di sacrificare il
personale interesse di fronte a quello generale. Nel terzo caso, invece, non è
sostenibile la medesima conclusione, perché le liti, i pettegolezzi, le
ripicche e gli sprechi di denaro pubblico sono all'ordine del giorno e
tristemente sotto gli occhi di tutti. Pertanto, se la congiuntura economica
generale e le finanze pubbliche sono così disastrate non si può certo
attribuirne la responsabilità ai Cittadini, ma la stessa è da imputare in
maniera univoca all'incapacità dell'apparato politico, qualunque sia il colore,
di trovare soluzioni eque e, soprattutto, idonee per uscire dall'impasse e migliorare lo status quo. Conseguentemente, non si
riesce a comprendere per quale motivo i danni prodotti da questi comportamenti
debbano essere addebitati ai contribuenti sotto forma di maggiore tassazione
oppure tagli indiscriminati ai vari servizi pubblici e sociali. Non è forse giunta
l'ora di agire su altre componenti della spesa, con particolare attenzione a
quella improduttiva? Non è forse maggiormente credibile, prima di colpire i Cittadini, abbattere la scure sulle spese per consulenze ed incarichi, la cui
utilità è spesso costruita artificialmente intorno alla persona che ne trae beneficio,
piuttosto che a concreti e reali bisogni della collettività? E' proprio da qui
che sarebbe opportuno iniziare per evitare ancora una volta che i
sacrifici da fare non si traducano in un nulla di fatto. Ogni altra
proposta ha il rischio di essere sterile demagogia.
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato su: Il Futurista del 13 luglio 2011 con il titolo «Manovra economica e sacrifici: per chi?»
No comments:
Post a Comment