“L’estate
sta finendo …”. Sono trascorsi quasi trent’anni da quando i RIGHEIRA
lanciarono questo tormentone di successo. Un leitmotiv che, all’epoca, sanciva con profonda amarezza, da un
lato, la fine di una stagione estiva trascorsa all’insegna del divertimento,
pur in mancanza di notti bianche, e, dall’altro, l’avvicinarsi inesorabile del
periodo più tetro dell’anno. E in un paese a forte vocazione turistica, la fine
dell’estate era spesso accompagnata da un velo di tristezza. La Città si
ritrovava, come per magia, svuotata di quel via vai quotidiano formato da
persone che, più o meno educatamente e rispettose degli usi e costumi
incontrati, abbandonavano il luogo di vacanza per rientrare all’ovile e
ricominciare a vivere nella routine
la propria vita, facendo progetti sul prossimo periodo di ferie. Oggi quello
spirito ha subito profonde e radicali modifiche e coloro che abitano nelle
località turistiche spesso tirano un sospiro di sollievo all’avvicinarsi
dell’autunno. Il turista è visto come un elemento di disturbo e non più come
una fonte di ricchezza. Ciò perché laddove mette piede il gitante si creano dei
problemi che devono essere sempre risolti a spese dei residenti. Mentre in
passato il turista stimolava gli operatori del settore ad offrire servizi sempre
migliori, invitandolo a soggiornare con iniziative di intrattenimento, oggi
quegli stessi addetti ai lavori pretendono di vivere (o sopravvivere) di
rendita, demandando all’Amministrazione Pubblica l’onere di organizzare eventi
di attrazione a vantaggio di pochi ed a spese di molti, senza alcun ritorno
positivo in termini di servizi offerti alla collettività. L’andazzo generale,
pubblico e privato, è orientato al progressivo declino. L’intera società si sta
dirigendo a passi lunghi e ben distesi verso un circolo vizioso, inconsapevole
e fiduciosa che il tragitto da percorrere per toccare il fondo sia ancora
notevole. Le promesse della classe politica emergono con inaudita vitalità
quando si sta per avvicinare una competizione elettorale, prospettando cambi di
rotta con politiche illusionistiche che non fanno altro che appesantire il
piede che preme sull’acceleratore del degrado. Se è vero che non esiste un
limite al peggio, corrisponde ad altrettanta verità che è abbastanza facile
ragionare in termini alternativi. Occorre smetterla definitivamente di
predicare il verbo che fa leva sul miraggio di vedere una luce in fondo al
tunnel, per rendersi conto che quel chiarore è il realtà un fuoco che sta
lentamente e costantemente bruciando ogni velleità di costruire un benessere
diffuso. Questo sarà il destino collettivo se non si vorrà modificare quella
filosofia di pensiero che, in tutti questi anni, ha sempre consegnato le chiavi
del Paese nelle mani sbagliate. Questo sarà il futuro comune se ci si accontenterà
di politiche pubbliche adottate con miopia strategica. Questo è ciò che accadrà
se si vorrà continuare a considerare la lungimiranza come attenzione ad
occupare il centro del potere più a lungo possibile e non come capacità di
vedere al di là del proprio naso (o interesse personale). Se si avrà
l’accortezza di cambiare strada, allora le decisioni seguiranno a ruota. I
problemi si potranno risolvere, così come potranno essere generate le risorse
per un futuro diverso, migliore di quello imperniato su promesse mai mantenute.
In alternativa, si potrà continuare ottusamente a pensarla allo stesso modo,
riponendo la personale fiducia in coloro che fino ad oggi hanno rappresentato i
Cittadini, con risultati più che evidenti. L’importante è sempre essere consapevoli
delle proprie scelte, senza poi lamentarsi se il tormentone dance della prossima stagione estiva sia
un revival di quello lanciato dagli
ART OF LOVE qualche anno fa: “Lo sento
dentro”.
Autore: Emanuele COSTA
Pubblicato su: www.tigulliana.org (nella Rubrica "Diritto di Parola") del 05 ottobre 2013 con il titolo «Elezioni: il prossimo tormentone»
Elezioni: il prossimo tormentone
ReplyDeletedi Emanuele Costa -
“L’estate sta finendo …”. Sono trascorsi quasi trent’anni da quando i RIGHEIRA lanciarono questo tormentone di successo.
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