Che la matematica non sia
un’opinione è cosa risaputa e scientificamente provata, ma quando
ad un numero si tende ad associare il verificarsi di uno specifico
evento, allora i pareri non sempre concordano sul medesimo risultato
raggiunto. In questa circostanza, si apre solitamente una accesa
discussione tra i sostenitori di una teoria e coloro che, per
motivazioni dettate dall’appartenenza ad una corrente di pensiero
diversa, si riconoscono in quella opposta. Chi abbia ragione è,
nella maggior parte dei casi, difficile da dire. Si lascia sempre la
conclusione del proprio ragionamento a posteriori, in modo che
opportunamente non possa essere smentito dai fatti. Affidarsi ad una
credenza popolare può sicuramente rappresentare una rapida via
d’uscita di fronte ad un dilemma, anche se non sempre la ragione
del più forte è quella che proverbialmente si riconosce essere la
migliore. Infatti, occorre sempre verificare non solo la solidità
delle fondamenta, ma anche gli equilibri sui quali si regge
l’impalcatura di quella che si ritiene essere il cosiddetto punto
di forza. Chi è diffidente di fronte alla realtà e molto
diplomaticamente non intende prendere posizione, può certamente
nascondersi dietro al celebre detto che la verità, in fondo, si
colloca sempre nel mezzo. Tuttavia, questa comoda scappatoia cela
sempre una componente di opportunismo e, alla resa dei conti, non
fornisce alcun contributo capace di districare la discussione in
atto. Leggendo, però, i risultati dell’ultima tornata elettorale
emerge, senza alcun dubbio, che la paura ha fatto “ottanta”,
in barba a tutte le più rosee previsioni che, nel gioco del lotto,
trovano spesso conferma. Il dato, però, che si colloca a sostegno
delle credenze popolari è che la verità si è andata a collocare
proprio nel mezzo, riconoscendosi in quel 40% di preferenze
accordate all’ideatore e promotore della gratifica in busta paga.
La matematica, si è detto all'inizio, non è un'opinione, ma i
numeri necessitano di essere interpretati, lasciando al lettore la
più ampia e libera valutazione sul loro effettivo significato. Un
elemento di certezza, per contro, lo si può riscontrare ovunque,
supportato dalle recenti notizie provenienti dalla gestione degli
appalti e, conseguentemente, delle risorse pubbliche. La
sopportazione delle persone oneste nel Bel Paese ha raggiunto il
limite, se non è, addirittura, andata oltre. Per ora hanno preferito
esprimere una preferenza per garantire una certa stabilità al
sistema. Non è detto che faranno altrettanto nel prossimo futuro. E'
sempre più necessario liberare la piazza da certi personaggi che
albergano nel mondo della politica, altrimenti gli italiani faranno
vedere loro le stelle. E non saranno solo cinque!
Autore: Emanuele COSTAPubblicato su: Il Nuovo Picchio n° 06-07/Giugno-Luglio 2014 con il titolo «La paura ha fatto "Ottanta"»
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