30 November 2014

Doccia fredda? ... Non per beneficenza!

Alla resa dei conti, ciò che era nelle aspettative del Governo è stato praticamente disatteso. Non ci voleva un pozzo di scienza per prevedere che un aumento dei redditi familiari non avrebbe avuto alcuna ripercussione positiva sul livello dei consumi. Il sistema economico italiano è, da qualche anno, agonizzante e la paralisi è prossima se non si interviene coraggiosamente in modo serio con politiche pubbliche credibili nei fatti e non solo a parole. Il bonus IRPEF di ottanta euro non ha contribuito a generare quella che, in gergo economico, è chiamata "the big push" (ossia, "la grande spinta") per allontanarsi da quel circolo vizioso recessivo verso il quale il Paese si sta pericolosamente dirigendo. Quella gratifica in busta paga, erogata a favore dei redditi mensili inferiori ai millecinquecento euro, non è stata utile nemmeno per prendere una vigorosa rincorsa, figuriamoci, quindi, quale forza possa aver avuto la conseguente spinta! Ancora una volta, la diligenza del buon padre di famiglia ha preso il sopravvento, facendo sì che quelle risorse aggiuntive siano state accantonate in attesa di tempi migliori o come potenziale salvagente qualora la congiuntura economica volga al peggio. In altre circostanze, gli ottanta euro sono stati destinati al pagamento dei debiti contratti per i consumi effettuati in passato, considerando che, in media, circa il 40% degli italiani ha acquistato a rate. In sintesi, il benefit ricevuto non è stato utilizzato per quel target che l'Esecutivo si era prefissato. A differenza del comportamento organizzativo in auge tra i gestori della res publica, le famiglie hanno preferito utilizzare la maggiore entrata in modo alternativo rispetto ad un aumento della spesa. I contribuenti, nel loro piccolo, hanno messo mano al bilancio senza avere bisogno di alcuna consulenza per operare una spending review su scala ridotta. In tutta questa storia, però, c'è qualcosa che non torna e che potrebbe rivelarsi un ulteriore boomerang sui consumi. In altre parole, quel bonus IRPEF potrebbe essere stato erogato anche a coloro che ne avevano diritto su base mensile, ma non gli spettava su base annuale (ossia prendendo in considerazione, nel calcolo, anche la tredicesima). In questo caso, tutto si potrebbe tradurre, a fine anno, in un'amara sorpresa. Una vera e propria doccia fredda che, per effetto del conguaglio fiscale di dicembre, si rovescerà in testa a coloro che hanno beneficiato, nel corso dell'anno, degli ottanta euro pur non avendone alcun diritto. Così, chi credeva di aver scoperto l'acqua calda per far ripartire i consumi, in definitiva potrebbe aver gettato le basi per una loro ulteriore contrazione, che impatterà proprio a fine anno quando le famiglie si troveranno in tasca una minore retribuzione. Se poi il prospettato aumento dell'IVA ridotta andrà in porto, allora il bonus IRPEF potrebbe tornare al mittente anche in misura superiore a quello percepito.
AutoreEmanuele COSTA
Pubblicato suIl Nuovo Picchio n° 11-12/Novembre-Dicembre 2014 con il titolo «Doccia fredda? ... Non per beneficenza!»

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